Open Arms, Salvini in Cassazione l’11 dicembre: “E’ il regalo di Natale che mi fa la sinistra”

Il caso Open Arms torna in Cassazione. L’11 dicembre prossimo i giudici supremi saranno chiamati a decidere sul ricorso presentato dalla Procura di Palermo contro l’assoluzione di Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in merito al blocco dello sbarco dei migranti soccorsi nell’agosto 2019 dalla ong spagnola.

La vicenda giudiziaria, iniziata con il rinvio a giudizio nel 2020, aveva visto il leader della Lega assolto in primo grado nel dicembre 2024, con la formula “perché il fatto non sussiste”. Ora, con il ricorso per saltum, presentato dai magistrati palermitani, la Corte di Cassazione dovrà stabilire se confermare in via definitiva l’assoluzione o annullarla, aprendo la strada a un nuovo processo.

La notizia è stata data dallo stesso Ministro delle Infrastrutture che ha parlato da Lamezia Terme, dove si trovava per un appuntamento di campagna elettorale in vista delle regionali in Calabria.

Dal palco, Salvini si è detto ancora una volta bersaglio politico: “Ho saputo in queste ore che l’11 dicembre, 3 giorni dopo l’Immacolata, 14 giorni prima del Santo Natale, 3 giorni prima del compleanno di mia figlia, come regalo la sinistra mi manda a processo in Cassazione. E può finire in due maniere: positiva, e mi impegno a tornare a festeggiare, nel caso venga confermata l’assoluzione perché non ho commesso un reato, ma ho solo difeso i confini e l’onore del mio Paese. Oppure potrebbero cancellare 268 pagine di assoluzione e rimandarmi a processo dove rischio una condanna fino a 6 anni di carcere. Se cancellassero l’assoluzione e rischiassi la galera tornerò lo stesso a Lamezia a festeggiare perché ho difeso il mio Paese, perché difendere i confini, quelli per cui hanno combattuto i nostri nonni, è un dovere e non è reato”.

Il procedimento giudiziario, lo ricordiamo, risale ai fatti dell’agosto 2019 quando la nave Open Arms salvò 147 migranti nel Mediterraneo e chiese un porto sicuro in Italia e a Malta. La richiesta fu respinta dal governo, che applicò il “decreto sicurezza bis”. La vicenda portò a giorni di attesa al largo delle coste siciliane, con tensioni crescenti a bordo e diversi naufraghi evacuati per motivi sanitari, fino allo sbarco ordinato dalla Procura di Agrigento il 20 agosto 2019.

In caso di conferma dell’assoluzione, la vicenda si chiuderebbe definitivamente. Al contrario, se i giudici accogliessero il ricorso, si aprirebbe un nuovo processo, con la prospettiva per Salvini di affrontare una condanna fino a sei anni di reclusione.

© 2025 UPPRESS - WordPress Video Theme by WPEnjoy