Bruxelles (eu24news.eu) – Via libera alla riforma europea delle patenti: la Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato la revisione del sistema di rilascio e gestione delle licenze di guida. Arriva così la patente digitale, accessibile dallo smartphone e valida in tutta l’Unione, insieme a nuove regole più rigide per i neopatentati e controlli sanitari obbligatori.
L’obiettivo è chiaro: uniformare, digitalizzare e aumentare la sicurezza stradale in tutta l’Europa. La patente digitale Ue, integrata nel portafoglio digitale europeo, diventerà il formato principale in tutti gli Stati membri. Chi lo preferisce potrà, comunque, continuare a utilizzare la versione cartacea o plastificata.
Tra le principali novità, un periodo di prova di due anni per i neopatentati, con limiti più severi in caso di guida in stato di ebbrezza o comportamenti pericolosi. Prima del rilascio o del rinnovo, saranno obbligatori controlli medici su vista e condizioni cardiovascolari. Ogni Paese potrà introdurre forme semplificate per alcune categorie, come moto o auto private. Un punto chiave riguarda la reciprocità delle sanzioni: una sospensione o revoca decisa in uno Stato Ue sarà valida anche nel Paese di rilascio. In questo modo, chi commette infrazioni gravi all’estero non potrà più evitare le conseguenze amministrative.
Le patenti per auto e moto avranno una validità fino a 15 anni, salvo i casi in cui fungano da documento d’identità, dove il limite resta di 10 anni. Per autobus e camion, i rinnovi rimangono più frequenti. Per contrastare la carenza di autisti, l’età minima per ottenere una patente professionale potrà essere abbassata: i 18enni potranno guidare autocarri se in possesso di certificazione professionale, e in alcuni casi i 17enni potranno farlo accompagnati da un conducente esperto. La riforma punta a un sistema più moderno, sicuro e omogeneo, con meno incidenti e maggiori garanzie per chi guida. Tuttavia, la transizione digitale richiederà investimenti e un coordinamento tecnico tra Stati per evitare squilibri.
Resta aperta anche la questione dei controlli medici, che dovranno garantire la sicurezza senza diventare eccessivamente invasivi. Inoltre, il riconoscimento reciproco delle sanzioni dovrà essere accompagnato da garanzie giuridiche per tutelare il diritto di difesa dei conducenti. La nuova patente europea segna una svolta: più tecnologia, più sicurezza, ma anche la necessità di equilibrio. Il rischio è che la digitalizzazione riduca il contatto umano o si trasformi in un sistema di sorveglianza. Dietro ogni patente, infatti, c’è il diritto alla mobilità personale, e ogni innovazione dovrà garantire che questa libertà resti protetta, anche nel suo nuovo formato digitale.