Europa al bivio: pace, diritti e società civile nelle plenarie di ottobre

Strasburgo/Bruxelles (eu24news.eu) – Due assemblee, un solo messaggio: l’Europa è chiamata a scegliere che cosa vuole essere. Tra Strasburgo e Bruxelles, la settimana si apre con una doppia plenaria — quella del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale europeo (CESE) — che mette al centro il futuro politico, sociale e civile dell’Unione.

Settimana intensa al Parlamento europeo, dove la plenaria di Strasburgo accende i riflettori sui temi che definiranno la rotta politica dell’Unione nei prossimi mesi. Dalla pace in Medio Oriente alla guerra in Ucraina, fino alle nuove regole per la sicurezza stradale e al futuro bilancio UE 2026, i deputati si preparano a una maratona di voti e dibattiti che intrecciano diplomazia, diritti e vita quotidiana dei cittadini. In apertura l’Aula discuterà il ruolo dell’Europa nel recente accordo di pace in Medio Oriente con l’obiettivo di rafforzare la presenza diplomatica dell’UE in una fase di delicato equilibrio regionale. Al centro dell’agenda anche il sostegno a Kiev: il Parlamento chiede di utilizzare i beni russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina e rilancia la proposta di un embargo totale sull’energia russa, anche se importata tramite Paesi terzi. Sul fronte dei diritti, occhi puntati sul Premio Sacharov 2025, che sarà assegnato mercoledì, e sull’intervento in Aula dei leader dell’opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya e Sergey Tihanovski, simboli della resistenza democratica a Minsk.

Non mancano i temi interni: si discuterà il nuovo programma di lavoro della Commissione per il 2026, la revisione delle norme sui partiti e le fondazioni politiche europee – per contrastare interferenze straniere e rafforzare la trasparenza dei finanziamenti – e la proposta “una sostanza, una valutazione” per semplificare le regole sulle sostanze chimiche. Tra gli argomenti più concreti per i cittadini, la riforma della patente di guida, che introduce criteri più severi per i neopatentati e misure per tutelare utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti. Sul tavolo anche la discussione sul cambio dell’ora stagionale, una questione apparentemente minore ma ancora irrisolta tra gli Stati membri. Infine, in vista della COP30, l’Europarlamento definirà la posizione europea sul clima e sulla transizione energetica, ribadendo l’impegno a guidare la lotta globale contro il riscaldamento del pianeta.

Contemporaneamente, a Bruxelles, il CESE terrà la sua 600ª sessione plenaria, segnata dall’elezione del nuovo presidente e da un confronto sui diritti sociali, sulla transizione verde e sul ruolo della società civile organizzata nella costruzione delle politiche europee. Il Comitato, che rappresenta imprese, lavoratori e associazioni, vuole riaffermare il suo ruolo di ponte tra cittadini e istituzioni, anticipando i grandi temi che la Commissione europea affronterà nel prossimo anno. Dal CESE arriverà anche un’attenzione crescente alle sfide globali: migrazioni, cooperazione idrica e diplomazia blu, in vista dell’evento dedicato al tema il 5 novembre e della partecipazione alla COP30 sul clima.

Mentre il Parlamento discute di geopolitica, sicurezza e riforme interne, il CESE riporta l’attenzione su coesione, partecipazione e sostenibilità: due facce di una stessa Europa, quella che guarda fuori dai confini e quella che costruisce consenso dentro le proprie mura; due plenarie che tracciano la rotta di un continente che vuole restare potenza di pace, garante di diritti e voce della società civile.

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